Lo stress da trasporto nel cavallo è stato ampiamente dimostrato in campo e tutti comprendono facilmente le ripercussioni di un viaggio sul benessere equino. Cosa si intende per stress? Tutti lo conosciamo ma non è facile da definire. È stato descritto come una conseguenza degli effetti negativi del management o dell’ambiente che costringono un animale a cambiare condizione naturale o comportamento, per evitare un malfunzionamento fisiologico, aiutando così l’animale ad affrontare l’ambiente in cui vive.
Il trasporto comporta diversi potenziali fattori di stress, tra cui il carico, lo scarico e l’alloggiamento in un ambiente nuovo e sconosciuto e il confinamento con o senza movimento, vibrazioni, sbalzi di temperatura e umidità, ventilazione inadeguata e, spesso, privazione di cibo e acqua. Gli animali percepiscono caratteristiche specifiche del loro ambiente e reagiscono ad esse con risposte comportamentali ed emotive appropriate. La risposta deleteria al trasporto su strada è un problema importante nella pratica equina.
Determina diversi cambiamenti fisiologici, immunologici e metabolici che portano a una maggiore suscettibilità a diversi disturbi: respiratori, enterici, muscolari. Il trasporto di cavalli abituati a viaggiare porta a un aumento del rilascio di cortisolo e a cambiamenti nella frequenza cardiaca, che sono indicativi di stress. Il grado di questi cambiamenti tende a essere più pronunciato il primo giorno di trasporto sia all’andata che al ritorno.
Si ritiene che lo stress associato al trasporto su strada contribuisca in modo significativo ai problemi respiratori post-trasporto nei cavalli. Per questo è importante supportare il sistema immunitario e quello respiratorio, attraverso l’utilizzo di mangimi complementari come Horse Immuno Fluid e Jodoresp.
Anche il sistema muscolare deve essere protetto e preservato dalla formazione inevitabile di acido lattico per il continuo appoggio e movimento del cavallo per mantenere la stazione eretta e la posizione all’interno del van o trailer. Ci sono diversi mangimi complementari che si possono somministrare, come Muscle racing da qualche giorno prima della partenza o Lacta Aid o No Acid. Per maggiori dettagli su questi prodotti e sulla muscolatura del cavallo puoi consultare il nostro precedente approfondimento https://bit.ly/MuscolaturaDelCavallo
I disturbi digestivi sono frequenti nel cavallo dopo un trasporto, l’ideale sarebbe apportare modifiche alla dieta nell’arco di sette-dieci giorni prima della partenza, per ridurre la probabilità di disturbi digestivi aggiungendo in razione dei mangimi complementari a base di prebiotici e probiotici come Enterovet.
Molti cavalli hanno familiarizzato con il trasporto fin da puledri. Anche molti cavalli, che non sono mai stati trasportati prima, spesso si lasciano caricare e confinare in un van o trailer. Una piccola minoranza di cavalli potrebbe essere difficile da gestire durante il trasporto e in questi è necessario adottare delle misure idonee. Per non interferire con la regolazione della temperatura, può essere promosso Il rilassamento attraverso l’impiego di mangimi complementari che favoriscono la distensione come Tranquillity da dare per più giorni o Calm Forte T+, ad azione più rapida, nell’ordine di qualche ora.
Il trasporto su lunghe distanze è associato a cambiamenti nella funzionalità immunitaria degli equini legati allo stress e spesso vengono segnalate problematiche associate al trasporto. I cavalli vengono trasportati sovente per brevi distanze, ma gli effetti sulla funzione immunitaria rimangono in gran parte sconosciuti.
Uno studio condotto su 12 cavalli di età compresa tra i 15 e i 30 anni ha voluto testare l’efficacia della somministrazione di antiossidanti per tre settimane prima e dopo un trasporto di breve durata durata (1,5-2 ore). È emerso che il trasporto a breve termine ha influenzato le risposte fisiologiche, endocrine e immunitarie e che l’integrazione con antiossidanti può di certo migliorare la riposta allo stress da trasporto nei cavalli anziani. Le risposte immunitarie sono risultate più alterate a 15 minuti dal trasporto e in genere si sono ristabilite entro il 1° giorno, suggerendo che i cavalli possono essere vulnerabili allo stress durante e quasi immediatamente dopo il trasporto a breve termine.
La durata della permanenza in aereo deve essere ridotta il più possibile, cosi come la durata delle soste a terra e si devono utilizzare sistemi di ventilazione ausiliari per mantenere un’ottima qualità dell’aria. In genere, la peggiore qualità dell’aria si verifica durante le soste a terra. Gli aerei sono ventilati quando sono in volo, mentre l’umidità relativa e la temperatura aumentano rapidamente in un veicolo chiuso e fermo.
Pare che anche la dieta influenzi e non poco lo stress da trasporto in vista di una competizione. Uno studio del 2017 ha analizzato gli effetti del trasporto e della dieta sulla risposta metabolica in cavalli trotter in allenamento e divisi in due gruppi: uno alimentato con una dieta a base di solo foraggio e uno con dieta 50:50 a base di foraggio e avena.
La conclusione è stata che sia il trasporto sia la dieta influenzano la risposta metabolica durante l’esercizio nei cavalli. La concentrazione di cortisolo ematico viene utilizzata come indicatore di stress, ed era maggiore quando i cavalli venivano trasportati ed era più bassa nei cavalli alimentati con solo foraggio. La ragione di ciò non è chiara, ma ci sono altri studi del 2015 (Bulmer et al.) che riportano gli effetti dannosi di una dieta ad alto contenuto di amido, rispetto a una dieta ad alto contenuto di fibre.
Gli effetti dannosi degli alimenti contenenti amidi si ripercuotono sulla reattività, sulla frequenza cardiaca e sul comportamento, indicando che la dieta può influenzare la neurofisiologia del cavallo. Inoltre, il cortisolo aumenta la concentrazione di acidi grassi stimolando la degradazione del tessuto adiposo. Per questo nei cavalli sportivi sottoposti a stress è importante somministrare alimenti fibrosi, come Fat Fiber, mangime ad alto contenuto di fibre e grassi, per fornire un’energia digeribile più elevata, che il foraggio da solo non potrebbe garantire.
È normale che un cavallo perda peso durante il trasporto. La quantità di peso persa può variare dallo 0,45 allo 0,55% del peso per ogni ora di trasporto, parliamo quindi di 2,5 kg ogni ora in un cavallo di 500 kg. Questa perdita di peso può riflettere la riduzione dell’assunzione di cibo durante il viaggio, la disidratazione, l’escrezione di feci e urina e la sudorazione. I cavalli possono perdere 20 kg durante i voli internazionali e i cavalli con rialzo termico da trasporto possono perdere 75 kg o più durante il viaggio. È stato riscontrato che i cavalli che viaggiano per più di 12 ore perdono fino al 5% del loro peso corporeo (25 kg in un cavallo di 500 kg).
Durante i trasporti il cavallo potrebbe diminuire l’assunzione di fieno che stimola l’abbeverata e la salivazione. Lo stress da trasporto si riflette sul digiuno e più è prolungato e più favorisce l’insorgenza di disturbi gastrici. A difesa della mucosa dello stomaco è importante utilizzare dei mangimi complementari che supportino la normale fisiologia gastrica come Trophogast pellet, la cui efficacia nella guarigione delle ulcere di grado moderato è stata testata dall’Università di Milano. È opportuno iniziare la somministrazione qualche giorno prima della partenza e prolungarla fino al ritorno in scuderia.
Lo stress da trasporto riguarda tutti i cavalli, anche le fattrici gravide. Il trasporto induce un aumento del rilascio di cortisolo ed è stato misurato assieme al progesterone in uno studio che ha riguardato 16 cavalle gravide a termine. Il trasporto è durato 3 ore per 12 cavalle e le altre 4 sono rimaste in scuderia come gruppo controllo. In effetti, il rilascio di cortisolo materno indotto dal trasporto ha anticipato l’inizio del parto, ma il trasporto non ha influenzato la durata del parto o i tempi per la prima stazione eretta.
I cavalli anziani sono particolarmente a rischio perché rappresentano una percentuale importante degli equidi trasportati abitualmente e con l’avanzare dell’età la loro efficienza immunitaria diminuisce. Per questo, calo fisiologico delle difese immunitarie e stress da trasporto possono favorire alterazioni della normale fisiologia, anche con viaggi di breve durata. Uno studio condotto su 16 cavalli di età superiore a 25 anni ha dimostrato che queste alterazioni compaiono già a 15 minuti dall’inizio del trasporto e il recupero in questi soggetti può necessitare fino a un mese di tempo. Gli antiossidanti sono un valido aiuto, si possono introdurre almeno 3 settimane prima della programmazione del viaggio mangimi complementari contenenti vitamina E e Selenio come Evit Liquido.
I cavalli devono avere la massima libertà di movimento della testa per quanto possibile. La postura a testa in sù per intervalli prolungati può compromettere gravemente i meccanismi di clearance polmonare e predisporre un cavallo a rialzo termico. Le reti per il fieno devono essere posizionate il più in basso possibile.
L’orientamento del cavallo all’interno del veicolo di trasporto è stato identificato come una potenziale fonte di stress. Diversi studi hanno esaminato i cavalli rivolti verso o contro la direzione di marcia. Con qualche variazione, gli studi suggeriscono che i cavalli rivolti verso il senso di marcia subiscono meno stress e una migliore capacità di liberare le vie respiratorie e regolare la postura
A meno che il cavallo non abbia una storia di disidratazione, la somministrazione eccessiva o incontrollata di elettroliti potrebbe avere effetti negativi sull’equilibrio idrico ed elettrolitico del cavallo. Verificate che il cavallo che deve essere trasportato abbia bevuto normalmente nei giorni precedenti il trasporto e soprattutto immediatamente prima del trasporto. Gli elettroliti devono essere presenti in razione regolarmente, non solo in vista dei trasporti.
La somministrazione di liquidi per via orale o endovenosa prima del viaggio non è generalmente raccomandata, a meno che il cavallo non abbia una storia di disidratazione durante il viaggio. Il cavallo in estate subisce in maniera più impattante lo stress da trasporto e si può riflettere sul riflesso della sete. Un cavallo può arrivare a perdere una quantità significativa di sudore durante il viaggio, potenzialmente fino a 18 litri in un viaggio di 10 ore.
I cavalli devono essere scaricati il prima possibile per evitare un ulteriore confinamento e altri fattori di stress. Dovrebbero bere volontariamente ed essere interessati a mangiare entro una o due ore dall’arrivo. Si consiglia di farli passeggiare a mano o di farli girare in un piccolo paddock per circa un’ora all’arrivo dopo un lungo viaggio.
Nonostante tutti gli sforzi per prevenire lo stress da trasporto o altre alterazioni fisiologiche, alcuni cavalli manifestano problematiche durante o nei primi tre giorni successivi al trasporto. Per viaggi su strada di 6-12 ore, è sufficiente un riposo di un giorno. Quando i cavalli viaggiano per più di 12 ore su strada o sono trasportati in aereo, è necessario pianificare un periodo di recupero di 2 o 3 giorni.
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