Fibra e cereali sono la base dell’alimentazione del cavallo sportivo. Ma quale delle due risulta essere la migliore fonte di energia per il cavallo? Gli equini sono erbivori monogastrici, ciò significa che hanno uno stomaco semplice e si nutrono principalmente di vegetazione fibrosa o materiale vegetale che dovrebbero costituire la percentuale maggiore della dieta del cavallo. Spesso, le esigenze sportive e di scuderizzazione alterano quella che è la fisiologia e l’etologia del cavallo. Vediamo come utilizzare al meglio le diverse fonti energetiche.
L’esclusivo sistema digestivo dei cavalli consente loro di utilizzare la maggior parte dei nutrienti presenti nel materiale vegetale fibroso: I carboidrati solubili, le proteine e i grassi vengono digeriti nello stomaco e nell’intestino tenue con l’aiuto di enzimi, mentre i carboidrati insolubili vengono digeriti tramite fermentazione batterica nel cieco e nel colon. Questa fermentazione nel grosso intestino è quella che permette ai cavalli di utilizzare la parte di fibra come fonte di energia nutrizionale.
Il cieco e il colon costituiscono essenzialmente una grande vasca di fermentazione contenente numerose specie di microrganismi, tra cui batteri, protozoi e lieviti. Mentre i cavalli non possiedono gli enzimi digestivi necessari per la digestione delle fibre, questi microrganismi li possiedono e, attraverso il processo di fermentazione, sono in grado di convertire le fibre in nutrienti utili per il cavallo.
Senza un corretto equilibrio di batteri nell’intestino posteriore, il cavallo non trarrebbe molti benefici nutrizionali dalle fibre. L’equilibrio e la stabilità di questa popolazione batterica nell’intestino posteriore sono estremamente critici, perché i cambiamenti di tale equilibrio possono causare disturbi digestivi. Poiché per la fermentazione dei diversi nutrienti sono necessarie specie batteriche diverse, un piccolo cambiamento nella dieta può alterare l’equilibrio.
Quando vi è un cambiamento della dieta del cavallo, aumenta il rischio di disturbi digestivi, con esiti molto gravi per il benessere del cavallo. È pertanto molto importante mantenere costante la dieta e apportare lentamente qualsiasi modifica all’alimentazione, compresi fieno o pascolo. Nel caso di modifiche alla razione, aiuta il popolamento e l’efficienza delle specie batteriche del grosso intestino del cavallo con l’utilizzo di mangimi complementari contententi prebiotici e probiotici come Enterovet, o solo Lieviti vivi come Equigest.
Come abbiamo già spiegato, la fermentazione batterica della fibra porta alla produzione di acidi grassi volatili (AGV) e di acido lattico. Gli AGV vengono prontamente assorbiti nel torrente sanguigno e trasportati per l’utilizzo diretto dell’energia o per la sintesi e l’immagazzinamento di glucosio o grassi. L’acido lattico può anche essere utilizzato nelle reazioni biochimiche per sintetizzare il glucosio da utilizzare per l’energia. La produzione di AGV e di acido lattico comporta un rilascio di energia più lento rispetto alla rapida scomposizione dei carboidrati solubili nell’intestino anteriore. Per questo motivo, l’assunzione continua di piccoli pasti ad alto contenuto di fibre aiuta a prevenire grandi sbalzi nella concentrazione di glucosio nel sangue.
Quando somministriamo mangimi composti e cereali sono necessarie specie batteriche diverse per la fermentazione e produzione di energia. Se una grande quantità di carboidrati solubili raggiunge l’intestino posteriore (comunemente chiamato “sovraccarico di amido”), si verifica un eccesso di produzione di acido lattico e AGV. Di conseguenza, l’ambiente dell’intestino posteriore si altera, provocando un’acidosi intestinale.
L’alimentazione con una dieta ricca di zuccheri e amidi riduce la sensibilità all’insulina dei cavalli. Mantenere la condizione corporea ed evitare pasti a base di cereali ricchi di zuccheri e amido sarebbe utile per ridurre il rischio di sviluppare l’insulino-resistenza e le sindromi metaboliche associate nei cavalli, soprattutto per i cavalli a rischio per queste disregolazioni come gli anziani, i sovrappeso, i pony, gli arabi e le razze pesanti.
Dati gli effetti sulla digeribilità dei nutrienti e dell’energia digeribile, diversi studi suggeriscono la possibilità di sostituire parzialmente i cereali, nelle diete dei cavalli, con oli vegetali e/o con polpe di barbabietola, senza effetti negativi sull’utilizzo complessivo dei nutrienti. La risposta metabolica prevede una minore produzione del lattato e un maggiore contenuto di glicogeno nel muscolo dopo l’esercizio. Le polpe di barbabietola sono molto appetibili e sono spesso utilizzate per somministrare mangimi complementari in polvere quando il sapore risulta poco appetibile per il cavallo. Le buccette e i pellet di sola barbabietola devono essere messi in ammollo tra le 12 e le 24 ore prima della somministrazione.
La fibra per il cavallo si trova in diverse fonti vegetali o foraggi. Queste includono: l’erba, il fieno, il fieno cubettato, l’erba medica in pellet, la polpa di barbabietola e la crusca. La fibra lunga è importante per favorire una corretta motilità intestinale e un’adeguata velocità di passaggio della digesta attraverso l’intestino. Per mantenere la funzionalità dell’apparato digerente, la fibra lunga, dovrebbe costituire non meno del 50% della dieta ed essere somministrato almeno all’1,5-2% del peso corporeo del cavallo al giorno.
La fibra corta, macinata o pellettata, si trova spesso nei prodotti commerciali per cavalli. Il vantaggio di avere fibre altamente fermentabili in un mangime concentrato per cavalli è quello di mantenere una popolazione batterica sana e attiva nel grosso intestino. In definitiva, di fornire una forma sicura e naturale di energia/calorie al cavallo. Il vantaggio di avere fibre fermentabili in un prodotto concentrato per cavalli è anche quello di fornire massa alla dieta, aiutando a rallentare l’assunzione, incoraggiando il consumo di acqua e, in definitiva, scongiurando i disturbi digestivi.
I prodotti alimentari per cavalli ad alto contenuto di fibre sono utili anche quando la qualità e/o la quantità del foraggio è discutibile o variabile. Questi prodotti forniscono un’analisi nutrizionale costante e garantita e sono un modo pratico per integrare le fibre nella dieta del cavallo. Un mangime ad alto contenuto di fibre può essere particolarmente utile per i cavalli che viaggiano, per ridurre al minimo i disturbi digestivi associati ai cambiamenti di dieta o di ambiente.
Le ricerche riportano che una quantità insufficiente di fibre può portare ad acidosi dell’intestino posteriore, con conseguenti problematiche gastriche ed enteriche, vizi di scuderia e stereotipie (tic d’appoggio) e problemi comportamentali come nervosismo, irritabilità e scarsa propensione al lavoro.
Uno studio condotto nel 2013 ha dimostrato che a 2 mesi di età, il profilo degli acidi grassi volatili delle feci dei puledri rimane costante e la concentrazione di batteri cellulolitici è paragonabile ai valori degli adulti, pertanto è questa l’età in cui il puledro è in gradi di digerire la fibra.
Fat Fiber è un mangime con un buon tenore di fibra (12.5%) e grassi (8%) e ridotto tenore di carboidrati non strutturali (12%), ovvero amidi e zuccheri. Questo lo rende una valida alternativa ai mangimi tradizionali, soprattutto se l’intento è quello di fornire energia, scongiurando dismicrobismi e acidosi gastro-enterica. Utile nel cavallo sportivo e in caso di fieno di scarsa qualità. L’inserimento in razione di Fat Fiber consente di fornire il giusto equilibrio tra foraggi e concentrati, in modo da apportare tutti i nutrienti essenziali per soddisfare il fabbisogno, sostenendo al contempo la funzionalità dell’apparato digerente degli equini.
Uno studio condotto su puledri purosangue ha dimostrato che con il mangime fibroso si otteneva una crescita simile nei puledri alimentati con cereali, ma con una migliore funzionalità dell’intestino, evidenziata da un pH più elevato e da livelli di lattato più bassi
Gli effetti limitati sulla digeribilità dei nutrienti e dell’energia suggeriscono che dovrebbe essere possibile sostituire parzialmente l’avena con oli vegetali come Oil performance e/o le polpe di barbabietola nelle diete per cavalli senza effetti negativi sull’utilizzo complessivo dei nutrienti.
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