Recentemente abbiamo sentito spesso parlare del microbiota intestinale, inteso come parametro di salute e benessere del cavallo. Scopriamo insieme cos’è, qual è la sua importanza nel cavallo a partire da quando è puledro fino all’età geriatrica e come la sua stabilità venga influenzata soprattutto dall’alimentazione.
Il microbiota intestinale del cavallo è l’insieme di batteri, lieviti, funghi e protozoi che popolano l’intestino e condiziona quindi la salute dell’apparato digerente e non solo. Il termine microbioma invece si riferisce al patrimonio genetico del microbiota, cioè i geni che questo è in grado di esprimere. Recenti studi affermano che il microbiota influenza anche il sistema immunitario, quello endocrino e addirittura il comportamento del cavallo.
Il microbiota intestinale del cavallo può essere definito un vero e proprio “apparato funzionale” ed è influenzato da diversi fattori come l’alimentazione, lo stress e i trattamenti iatrogeni. La dieta è di certo il fattore che lo condiziona maggiormente: la stabilità batterica intestinale viene alterata quando si somministrano elevate quantità di amidi in razione, inducendo la proliferazione di microorganismi che producono acido lattico. Ciò provoca una riduzione della diversità batterica enterica e pericolose conseguenze come il rischio di acidosi sistemica.
Il cosiddetto “asse intestino-cervello” è stato studiato, oltre che nell’uomo, anche nel cavallo ed è stato dimostrato che stati di ansia, paura e agitazione possono essere superati proprio con l’utilizzo di probiotici fondamentali per la rimodulazione mirata del microbiota.
Un altro apparato che risente della salute dell’ambiente intestinale è quello tegumentario, per questo si parla di “asse intestino-cute”. Molte manifestazioni dermatologiche del cavallo possono essere collegate di per certo all’alterazione del microbiota intestinale. Vale per diverse alterazioni della cute, anche per quelle dovute a fenomeni di ipersensibilità specifica. L’approccio in questo caso dev’essere necessariamente di tipo nutrizionale, con l’utilizzo di mangimi complementari contenenti probiotici.
Ci sono pochi studi che misurano le variazioni del microbiota in base all’esercizio fisico a cui sono sottoposti i nostri cavalli atleti. Uno studio è stato effettuato su 52 cavalli da endurance in gara a Fontainebleau nella 90, 120 e 160 km. Da questo lavoro si evince che la variabilità del microbiota è strettamente dipendente dalla dieta, ma non si può affermare che la genetica dei microorganismi intestinali (microbioma) incida sul rischio di eliminazione dalla gara o la possibilità di concluderla al meglio.
Un altro studio, pubblicato sul Journal of Equine Veterinary Science dimostra come solo 42 giorni di allenamento influenzino la composizione batterica senza alterare i valori di diversità dei microorganismi. Più recente è uno studio francese (Barrey et al.) che suggerisce che i microrganismi potrebbero anche incidere sulla capacità atletica. In che modo? Pare che il microbiota intestinale sia in grado di influenzare il modo in cui i mitocondri generano energia, all’interno di ogni cellula. Quando l’intestino ha il giusto mix di microrganismi, i suoi segnali sembrano codificare per ottimizzare la produzione di acidi grassi.
Sicuramente se il cavallo non è abituato a viaggiare, il trasporto, può essere una fonte di stress, unitamente al fatto che spesso trascorre ore sul van senza alimentarsi per alterazioni psicofisiche con notevoli ripercussioni sul microbiota. Ci sono studi che dimostrano come siano sufficienti 12 ore per alterare l’ambiente intestinale del cavallo a favore dei microorganismi dannosi.
Assolutamente sì! Nei puledri dipende da quello della fattrice, addirittura trasmesso per contaminazioni durante il parto e poi attraverso l’alimentazione lattea e la coprofagia considerata fisiologica nel primo mese di vita. Il microbiota continuerà a modificarsi con il passaggio alla dieta a base di foraggi e cereali durante lo svezzamento e per il resto della vita.
Già tre giorni dopo lo svezzamento il microbiota intestinale del puledro subisce delle modificazioni e la stabilità batterica si raggiunge solo durante la fase adulta, anche se c’è ancora incertezza sulle tempistiche precise. Con l’avanzare dell’età del cavallo, già intorno ai 20 anni, si osservano delle modificazioni della flora intestinale che diventa deficitaria. Nell’ottica del ruolo del microbiota come modulatore dell’immunità è importante sostenere i cavalli anziani in cui si possono esacerbare delle problematiche pregresse.
Una dieta basata sul foraggio di buona qualità è la strategia per il mantenimento di un microbiota sano e con minore concentrazione di microorganismi dannosi per l’equilibrio intestinale del cavallo. Una dieta ad alto tenore di fibra infatti permette una minore concentrazione di batteri lattici associati a disordini gastrici. Anche la fonte di amido, non solo il suo quantitativo, sembra influenzare la componente batterica: è stato dimostrato che l’aggiunta di avena alla razione favorisce la flora intestinale benefica, mentre con il mais si ottiene l’effetto contrario
Mangimi complementari contenenti prebiotici e/o probiotici, sono comunemente utilizzati per aumentare la digeribilità della razione e la stabilità del microbiota del cavallo. Diversi studi suggeriscono che supplementando la razione con lieviti vivi, si limitano le modificazioni negative dell’ecosistema intestinale, riducendo la caduta di pH dopo i pasti a base di concentrati.
Inoltre, con la somministrazione di probiotici viene aumentata anche la digeribilità della fibra, permettendo al cavallo di sfruttare al massimo il valore nutritivo della razione. Un cavallo che si appresta a un cambiamento di dieta, con un aumento dell’intensità dell’esercizio dovrebbe utilizzare mangimi complementari come Equigest plus a base di Saccaromces cerevisiae per almeno 20 giorni.
Nel caso in cui si decida non solo di modificare le quantità dei concentrati, ma si opti per l’introduzione di un altro mangime, è meglio integrare con Enterovet, mangime complementare che oltre a probiotici contiene anche prebiotici come l’inulina che agisce sull’ecosistema batterico diminuendo l’incidenza di batteri dannosi e la Yucca Schidigera utile per migliorare le fermentazioni cecali. L’uso di prebiotici nel cavallo sembrerebbe ridurre l’incapacità digestiva di cavalli anziani.
Hai dei dubbi su come migliorare la digeribilità della razione del tuo cavallo? Pensi che sia sottoposto a stress che possano alterare la flora batterica intestinale? Scrivi a info@equiplanet.it e saremo lieti di poterti fornire i nostri consigli.
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