L’alimentazione del cavallo sportivo, a causa dei suoi elevati fabbisogni energetici, è caratterizzata dalla somministrazione di diete altamente concentrate e uno degli organi maggiormente coinvolti nell’elaborazione di elevante quantità di nutrienti è senza alcun dubbio il fegato.
Il fegato è un organo metabolico, vascolare ed espleta funzione escretoria e secretoria. È situato in cavità addominale, dietro al diaframma ed è la ghiandola più grande del cavallo, tant’è che in base alla razza, arriva a pesare tra i 5 e i 9 kg. Circa il 10% del volume totale di sangue di un cavallo si trova nel fegato, quindi qualsiasi problematica legata a questo organo può avere conseguenze significative sulla salute dell’animale.
Le funzionalità del fegato sono molteplici e possono essere riassunte così:
Alcuni studi riportano che la totale mancanza di funzionalità del fegato è un evento raro nel cavallo, perché si verifichi è necessario che almeno il 70% dell’organo sia danneggiato. Al contrario, alterazioni dell’efficienza epatica sono abbastanza comuni e spesso associati all’attività di filtro e di detossificazione.
Un’alterata funzionalità epatica può avere differenti cause microbiologiche, parassitarie, genetiche o tumorali. Nella pratica equina però sono più frequenti cause nutritive dovute a contaminanti negli alimenti, per la presenza di piante tossiche o a causa di mangimi di pessima qualità. Sottostimare l’importanza del fegato e la possibilità di supportarlo con mangimi complementari appositamente formulati, è un errore che spesso si commette nel mondo degli sport equestri. I segni di deficit infatti sono spesso trascurati perché non particolarmente evidenti, come scarso rendimento atletico e comportamento svogliato e opacità del pelo, perdita di appetito. Con il progredire delle alterazioni epatiche si possono verificare disturbi comportamentali e neurologici, oltre che la colorazione gialla delle mucose.
Una dieta basata sull’uso eccessivo di grassi può portare a un accumulo di lipidi nelle cellule del fegato, dove solitamente non sono presenti, andando a diminuire la funzionalità dell’organo. Questo avviene quando il razionamento non tiene conto dell’attività svolta dal cavallo, in base al lavoro a cui viene sottoposto e alla disciplina (lavoro aerobio o anaerobio). Oltre a una errata alimentazione, anche il digiuno può compromettere seriamente la funzionalità epatica. Il digiuno è infatti una delle cause di colestasi, che altro non è che l’impedimento del flusso della bile nel duodeno. Questa disfunzione, oltre che dal digiuno può essere causata da disordini funzionali e meccanici, dovuti all’impiego di sostanze chimiche di sintesi.
Quando la corretta funzionalità epatica è compromessa, la dieta dovrebbe essere povera di proteina, ma quella fornita in quantità moderata deve essere sicuramente di elevato valore biologico. La razione deve comprendere una buona quantità di carboidrati non strutturali. Se si tratta di una alterazione di carattere continuativo nel tempo, le proteine devono essere invece somministrate in quantità leggermente più alte.
Sono da preferire i fieni polifiti e da evitare quelli di medica; l’elevato apporto proteico andrebbe a sovraccaricare troppo il fegato.
Ci sono in commercio numerosi prodotti per sostenere la funzionalità epatica. Sono da preferire dei prodotti naturali che svolgono attività benefiche senza andare a sovraccaricare il fegato di nuovi micronutrienti da scindere. Un mangime complementare utile in queste situazioni è Epatoliv che contiene Silybum Mariano, Curcuma Longa e Taraxacus officinalis. Il Sylibum mariano è noto ai più come Cardo Mariano e la silimarina è la sostanza che si trova nei suoi frutti. Questa ha una azione di protezione nei confronti della membrana della cellula epatica a le sue proprietà sono note in bibliografia, perché supportate da diversi studi. La Curcuma è una pianta ricca di amidi, la cui principale sostanza colorante è la curcumina. Quest’ultima ha una elevata capacità antiossidante paragonabile alle vitamine E e C. Inoltre, ha effetti benefici sul tratto gastroenterico poiché migliora le secrezione degli enzimi implicati nella digestione. Infine, il tarassaco è ricco di inulina che aiuta a mantenere attiva la flora batterica e quindi il benessere di tutto l’organismo. L’inulina infatti viene considerata un prebiotico, cioè una sostanza capace di favorire il benessere della flora batterica positiva a scapito di quella dannosa. Contribuisce anche a favorisce l’aumento della produzione di bile da parte del fegato e a proteggere le cellule del fegato.
Grazie alla sua peculiare composizione, Epatoliv è il prodotto consigliato per supportare la normale fisiologia epatica del cavallo. Il suo utilizzo è particolarmente utile nei cavalli sportivi, che devono appunto costantemente attivare dei meccanismi di detossificazione e nei quali devono essere “filtrati” numerosi nutrienti.
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Bibliografia